In origine questa pregevole Madonna in trono con il Bambino, era collocata in una chiesetta situata nei pressi di Porta Roma, in quello che nel Medioevo era conosciuto come Borgo Pinciano, per la presenza di numerose fornaci per la lavorazione degli embrici, di qui la curiosa denominazione di “Madonna delle Fornaci”.
Il gruppo scultoreo rappresenta la Vergine seduto su uno sgabello privo di spalliera, fornito di un cuscino. Sulla sua gamba destra è seduto il Bambino ed è avvolta in una ricca veste decorata sulla quale vi è un manto ricamato che le copre anche il capo. Il gruppo scultoreo, opera di scuola bizantina dell’XI-XII secolo, conserva labili tracce di policromia che, stando alle indagini eseguite nel corso del recente restauro, non è quella originale. Anche la testa del Bambino, perduta già in antico, è stata rifatta nel XVII secolo. Sculture pressoché coeve e stilisticamente molto simili a questa Madonna delle fornaci si trovano nella cattedrale di Corfinio e nell’Abbazia di S. Clemente a Casauria.
(A. Spina Vescovo di Sulmona – Valva, Le Basiliche Cattedrali di S. Panfilo e S. Pelino, cit. p. 89)